La Legge di Bilancio 2023, pubblicata in Gazzetta lo scorso 29 dicembre, contiene diverse novità in merito all’Assegno Unico Figli, ovvero la misura di supporto a tutte le famiglie con figli a carico (dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni), che risultino residenti e domiciliate in Italia.

L’inflazione ha determinato per l’anno appena iniziato una rivalutazione degli importi dell’assegno unico, con un incremento degli stessi. In particolare, a partire da febbraio 2023 è stato stabilito un aumento del

  • 50% della maggiorazione forfettaria per i nuclei con almeno 4 figli (si arriva così a 150 euro mensili a nucleo)
  • 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con 3 o più figli a carico, se questi hanno tra uno e tre anni e se l’ISEE non supera i 40.000 euro
  • 50% dell’assegno per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno (da applicare agli importi spettanti secondo le fasce ISEE di riferimento)

Per quanto riguarda invece i figli disabili maggiorenni, rimangono validi ed invariati gli importi previsti l’anno scorso.

Come abbiamo visto, anche l’assegno unico, così come le altre prestazioni INPS, subisce gli effetti dell’inflazione. Se quindi nel 2022 l’importo base dell’assegno andava da un massimo di 175 a un minimo di 50 euro per i figli minorenni, e da 85 a 25 euro per i figli maggiorenni (entro i 21 anni), con il recente innalzamento dei prezzi l’importo mensile verrà aggiornato. Non si sa ancora con certezza a quanto corrisponderà il tasso di aumento definitivo (per questa informazione bisogna infatti aspettare metà gennaio), ma – in base alle previsioni – sappiamo che questo potrebbe oscillare tra il 7,5% e il 7,8%.

Ad ogni modo, nella peggiore delle ipotesi, il tasso di aumento sarebbe del 7,3%, e in tal caso l’importo massimo dell’assegno unico aumenterà di circa 12 euro (per arrivare così a 187 euro), mentre il minimo da 50 passerà a 53,65 euro per i figli maggiorenni.

Se si cosidera lo stesso scenario, gli importi spettanti ai figli maggiorenni potrebbero passare da 85 a circa 91 euro e da 25 a 26,80 euro per la quota minima, e da 175 euro a 196 euro per la quota massima (quindi per le famiglie con ISEE fino a 15.000 euro).

Ribadiamo comunque che al momento queste sono solo stime al ribasso e bisogna attendere metà gennaio per la circolare INPS aggiornata.

Nella Circolare n° 132 del 15-12-2022 l’INPS ha specificato che è necessario – entro febbraio – presentare la DSU per ottenere un ISEE aggiornato, altrimenti da marzo 2023 verrà garantito solo l’importo minimo previsto per gli ISEE da 40.000 euro in su.

All’interno della stessa Circolare INPS si fa riferimento anche al fatto che chi avesse richiesto e ottenuto l’Assegno unico tra gennaio 2022 e febbraio 2023 potrà beneficiare anche in futuro dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’INPS, senza dover presentare una nuova domanda.

NOTA BENE: Coloro che hanno già fatto domanda in passato sono comunque tenuti a comunicare eventuali variazioni delle informazioni fornite all’INPS prima del 28 febbraio 2023 (ad es. numero di figli, cambiamento della condizione di disabilità, separazione, modifiche IBAN, raggiungimento della maggiore età dei figli). Tutte le variazioni devono essere segnalate integrando in modo tempestivo la richiesta già trasmessa.