Dal 1° gennaio 2024, la bozza di manovra cancella l’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi riconosciuto nel biennio 2022-2023 dalla legge n. 234/2021 e dalla legge n. 197/2022. Perderanno il diritto a prepensionarsi, pertanto, quelle 23 professioni incluse grazie al lavoro svolto dalla Commissione tecnica presieduta dall’ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Si tratta, ad esempio, dei professori della scuola primaria e pre-primaria, magazzinieri, facchini, estetisti, portantini, artigiani, tecnici della salute.

L’Ape sociale, si ricorda, è la possibilità di mettersi a riposo prima, in attesa di maturare l’età fissata per la pensione di vecchiaia (67 anni), a chi oggi ha almeno 63 anni d’età. Le condizioni per il diritto, si ricorda, sono aver cessato l’attività lavorativa; non essere titolare di pensione diretta; trovarsi in una particolare situazione (disoccupazione; caregivers; invalidità civile di almeno il 74%; svolgere o aver svolto attività gravose) far valere un minimo di 30 anni di contributi (36 anni per chi svolge attività cd “gravose”).

La bozza di manovra prorogando la misura sino al 31 dicembre 2024 propone (deve essere ancora approvata) tre giri di vite.

Innanzitutto sale l’età anagrafica: da 63 anni si passa a 63 anni e 5 mesi.

In secondo luogo scatterà la piena incumulabilità del trattamento con i redditi di lavoro autonomo e dipendente, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale fino a 5mila euro annui lordi. Attualmente la prestazione è cumulabile sino ad un massimo di 8.000€ di reddito da lavoro dipendente o parasubordinato e 4.800€ come lavoro autonomo. Il ddl impone sostanzialmente le stesse restrizioni previste per Quota 100 e successive modifiche.

Pertanto lo strumento nel 2024 sarà a disposizione di:

  • disoccupati, caregivers e invalidi con 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi (alle stesse condizioni attuali);
  • lavoratori dipendenti addetti alle «originarie» mansioni difficoltose e gravose (si veda tabella sotto) con 63 anni e 5 mesi di età e 36 anni di contributi.