E’ operativo il supporto per la formazione ed il lavoro. Dal 1° settembre, infatti, gli ex percettori del reddito di cittadinanza fra i 18 e i 59 anni in condizione di «occupabilità» possono inoltrare la domanda dal sito Inps (accesso con Spid, Cie, Cns) o rivolgendosi ai patronati (dal 1° gennaio 2024 anche ai Caf). Una volta identificatosi sul sito Inps, il richiedente sarà trasferito in automatico alla nuova piattaforma «Siisl» per completare la registrazione e stipulare il «patto di attivazione digitale». Lo spiega, tra l’altro, il ministero del lavoro sul proprio sito, nell’apposita sezione a supporto dei cittadini e degli operatori.

Il Sfl si rivolge ai componenti di nuclei familiari con età tra 18 e 59 anni, che non hanno i requisiti per avere il nuovo assegno d’inclusione (Adi, operativo dal 1° gennaio 2024, una volta scomparso del tutto il Rdc). Le modalità per accedere non sono molto semplici, richiedono almeno tre step. Si inizia presentando la domanda all’Inps, oppure presso gli Istituti di patronato. In questa fase l’Istituto verifica il possesso dei requisiti (es. Isee) e l’interessato rilascia alcune dichiarazioni propedeutiche tra cui:

  • la dichiarazione di immediata disponibilità ove non abbia già una dichiarazione attiva;
  • l’autorizzazione alla trasmissione dei dati relativi alla richiesta ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione nonché ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro;
  • dimostra l’iscrizione ai percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione.

Se la domanda è accolta l’INPS informa il richiedente che, ai fini della attuazione della misura, ove non abbia già provveduto, deve accedere al «Siisl» (il «sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa», un altro sito gestito dal Ministero del Lavoro presso cui occorre registrarsi), al fine di sottoscrivere il patto di attivazione digitale (Pad). Nel patto di attivazione digitale, il beneficiario fornisce le informazioni essenziali per la presa in carico e individua, ai fini dell’attivazione al lavoro e della successiva sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione. Nel patto di attivazione digitale il beneficiario si impegna, altresì, a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio personalizzato.

Il terzo step consiste nell’attesa della chiamata da parte dei servizi per l’impiego competenti per la stipula del «patto di servizio personalizzato», cioè l’accordo con il quale l’interessato si impegna a seguire i percorsi di politica attiva. La convocazione, spiega il MdL, può essere effettuata tramite il Sistema Informativo Unitario, ovvero con altri mezzi, quali messaggistica telefonica o posta elettronica, utilizzando il consenso e i contatti a tal fine forniti dai beneficiari nell’ambito del patto di attivazione digitale.

A questo punto sulla base delle attività proposte e definite nel patto di servizio personalizzato, l’interessato, attraverso il «Siisl», può ricevere o individuare autonomamente offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro e di politiche attive comunque denominate ovvero specifici programmi formativi e progetti utili alla collettività erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali. Nel caso in cui il beneficiario abbia già un patto di servizio personalizzato attivo o rientri tra i soggetti già coinvolti in programmi e azioni di politica attiva, sarà aggiornato ovvero integrato il patto già in essere.

Il Sfl è una misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro e politiche attive del lavoro. Il Ministero precisa che le attività che danno titolo all’erogazione dell’indennità di 350 euro mensili sono le prestazioni indicate nel dm 4/2018 e cioè: orientamento specialistico; accompagnamento al lavoro; attivazione del tirocinio; incontro tra domanda ed offerta; avviamento a formazione; sostegno alla mobilità territoriale; lavori socialmente utili e progetti di utilità collettiva; supporto all’auto-impiego. A queste si aggiunge il servizio civile universale che, spiega il MdL, potrà essere cumulato con il «Sfl».