Crescono dell’8,1% le fasce di reddito che consentono l’attribuzione degli assegni per il nucleo familiare dal prossimo 1° luglio sino al 30 giugno 2024. La Circolare Inps n. 55/2023 fissa come di consueto la misura dei redditi a cui fare riferimento per la determinazione dell’importo dell’assegno a partire dal prossimo 1° luglio 2023.

Come noto, per effetto della riforma dell’assegno unico, l’ANF spetta (dal 1° marzo 2022) solo ai nuclei familiari in cui non siano presenti figli o ai nuclei orfanili. Per cui l’aggiornamento dei livelli di reddito familiare riguardano esclusivamente i nuclei con familiari diversi da quelli con figli e orfanili e, quindi, composti dai coniugi, dai fratelli, dalle sorelle e dai nipoti. Conseguentemente, spiega l’Inps, la rivalutazione è stata predisposta solo con riferimento alle tabelle 19, 20A, 20B, 21A, 21B, 21C, 21D.

 

Gli assegni, com’è noto, costituiscono un sostegno per le famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente, i cui nuclei familiari siano composti da più persone e che abbiano redditi inferiori a quelli determinati ogni anno dalla Legge. La misura della prestazione viene annualmente calibrata secondo la tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti il nucleo familiare e del reddito complessivo del nucleo stesso, con previsione di importi e fasce reddituali più favorevoli per situazioni di particolare disagio (come nel caso dei nuclei monoparentali o con componenti inabili). Gli stessi livelli di reddito avranno validità per la determinazione degli importi giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione.