L’approvazione del nuovo Modello 730/2023 da parte dell’Agenzia delle Entrate, il 6 febbraio scorso, si è ufficialmente aperta la campagna dichiarativa del 2023.

L’entrata in vigore dei nuovi scaglioni Irpef a partire dal 1 gennaio 2022 è certamente tra le modifiche più importanti a cui prestare attenzione in fase di dichiarazione dei redditi, ma ci sono novità anche per quanto riguarda le detrazioni per i figli a carico e per altre spese che è possibile portare in detrazione nel 730. Vediamo quindi i principali capitoli di spesa che sono deducibili o detraibili nel 730 del 2023, con particolare attenzione alle voci che riguardano la casa, i figli a carico e le spese sanitarie.

Per molti dipendenti e pensionati italiani, le detrazioni sulla casa sono uno dei capitoli più influenti in ambito di detrazioni fiscali nel Modello 730, insieme a quelle per figli a carico e spese sanitarie. In materia di affitto, il Modello 730 prevede anche quest’anno delle detrazioni più alte per i contratti di affitto a canone concordato.

Nello specifico, le detrazioni per i contratti di affitto in libero mercato ammontano a:

  • 300 euro se il reddito complessivo è inferiore a 15.494 euro;
  • 150 euro se il reddito è compreso tra 15.494 e 30.987 euro.

In presenza di contratti di affitto a canone concordato, invece, è possibile portare in detrazione:

  • 496 euro se il reddito complessivo non supera i 15.494 euro;
  • 248 euro se il reddito è compreso tra 15.494 e 30.987 euro.

Altri casi in cui è possibile detrarre le spese sostenute per l’affitto della casa sono destinate a:

  • lavoratori dipendenti che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro ad almeno 100 km di distanza per i primi 3 anni dal trasferimento, che possono portare in detrazione 992 euro se il reddito non supera i 15.494 euro e 496 euro se il reddito è compreso tra  15.494 e 30.987 euro;
  • studenti fuori sede che vivono nel Comune dell’Ateneo (o limitrofo) ad almeno 100 Km dal comune di residenza, anche presso enti e collegi universitari: a loro spetta, anche per il 2023, una detrazione del 19% calcolabile su un importo non superiore a 2.633 euro;
  • giovani fino a 31 anni che si trasferiscono dalla casa dei genitori: nel caso in cui il reddito complessivo non sia superiore a 15.493,71 euro, spetta una detrazione fissa di 991,60 euro per i primi quattro anni di contratto (fino al 2021 la misura era limitata a tre anni).

Dal 1 gennaio 2022, questa è una delle novità più rilevanti di quest’anno, nel caso in cui il 20% del canone annuo sostenuto dall’under 31 superi i 991,61 euro, l’inquilino può portare in detrazione lo spettante 20% fino a un limite massimo di 2.000 euro.

Con l’introduzione dell’Assegno Unico, che include anche le detrazioni Irpef, a partire dal 1 marzo 2022 le detrazioni spettanti sul carico fiscale per i figli a carico fino a 21 anni non vengono più applicate.

La situazione non cambia per i ragazzi di età compresa tra i 22 e i 24 anni considerati fiscalmente a carico, e cioè con redditi inferiori a 4.000 euro l’anno, e per quelli di età superiore il cui reddito non supera i 2.840,51 euro.

L’introduzione dell’Assegno Unico non incide neanche sulle altre detrazioni figli a carico nel 730 confermate nel 2023, che riguardano:

  • attività sportive di bambini e ragazzi tra 5 e 18 anni: su iscrizioni e abbonamenti a piscine, palestre, associazioni sportive e impianti per l’attività sportiva dilettantistica, è riconosciuta una detrazione del 19% su un importo non superiore a 210 euro, cioè per una cifra massima di 40 euro;
  • retta di asili nido (pubblici o privati): è possibile detrarre il 19% su un importo massimo di 632,00 euro per ogni figlio;
  • spese di istruzione: per le scuole d’infanzia, prima e secondarie, spetta una detrazione del 19% fino a un importo massimo di 800,00 euro per ciascun alunno, in cui sono comprese anche le spese assicurative;
  • spese per l’Università: anche per gli studenti universitari spetta una detrazione, che nel caso di istituti statali corrisponde al 19% mentre viene definita dal MIUR per enti e istituti privati;
  • Conservatori e AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale Coreutica): per i figli di età compresa tra 5 e 18 anni, è possibile detrarre il 19% fino a un massimo di 1.000 euro, a condizione che il proprio reddito non superi i 36.000 euro;
  • studenti con disturbi dell’apprendimento (DSA): spetta una detrazione del 19% sull’acquisto di strumenti e sussidi per l’apprendimento fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado.

È bene ricordare che a partire dall’anno d’imposta 2020, la detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19% sugli oneri di spesa spetta a condizione che il pagamento sia eseguito tramite bonifico, carta di credito o con altro sistema di pagamento tracciabile.

Oltre alle spese citate, è possibile portare in detrazione – sempre al 19% –  il riscatto per la laurea di un familiare a carico e le spese assicurative su vita e infortuni fino a un massimo di 1.291,14 euro. Attenzione, però, quando si parla di assicurazioni in materia di 730 e detrazioni: l’assicurazione auto, infatti, non è inclusa nelle polizze che è possibile portare in detrazione.

Anche le spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale sono detraibili per i familiari a carico ma anche per il contribuente, fino a un importo massimo di 250 euro.

I contributi versati per colf, badanti e babysitter sono deducibili, il che significa che vengono direttamente sottratti dall’importo del reddito complessivo del dichiarante: per i lavoratori domestici, la deduzione va dal 23% al 43% fino a un massimo di 1.549,37 euro. Anche eventuali assegni di mantenimento all’ex coniuge sono deducibili per l’intero importo corrisposto, in misura variabile dal 23% al 43%.

Per quanto riguarda la detrazione del fondo pensione nel 730, si tratta ancora una volta di una deduzione: l’importo versato a titolo di previdenza integrativa non concorre al reddito imponibile nel limite massimo di 5.164,57 euro.

Anche nel 2023 è possibile detrarre il 19% delle spese superiori a 129,11 euro sostenute per farmaci, prestazioni ospedaliere eseguite da strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale, ticket, cure termali e dispositivi medici – inclusi occhiali per cui non si è usufruito del Bonus Occhiali.

Nelle spese sanitarie, che sono le uniche escluse dal discorso della tracciabilità dei pagamenti, rientrano anche le spese veterinarie: come si legge nel Modello 730/2023 pubblicato dall’Agenzia delle Entrate, spetta una detrazione del 19% sulle spese comprese tra 129,11 e 500 euro per la salute degli animali da compagnia. Discorso a parte va fatto per i cani guida, per cui spetta una detrazione fissa di 1.000 euro.

Per i disabili, le spese mediche vengono dedotte dal 23 al 43% in base al reddito, mentre la detrazione del 19% spetta per tutte le spese sostenute per facilitare autosufficienza ed integrazione, dall’acquisto dei veicoli all’eliminazione delle barriere architettoniche.