I percettori della Naspi devono sempre dichiarare il reddito annuo presunto da attività di lavoro dipendente o autonomo ancorché l’importo derivante da tali attività sia pari a zero. Lo rende noto l’INPS nel messaggio n. 790/2023 pubblicato ieri in cui spiega che in assenza della dichiarazione la prestazione viene sospesa.

L’articolo 9 e 10 del decreto legislativo n. 22 del 2015 prevede che il percettore della indennità NASpI che intraprende un’attività lavorativa dipendente, autonoma o di impresa individuale dalla quale ricava un reddito annuo inferiore al limite di imposizione fiscale (8.145€ per i rapporti di lavoro dipendente e assimilati; 4.800€ per i rapporti di lavoro autonomo) è tenuto ad effettuare all’INPS, entro un mese dall’avvio dell’attività medesima, la comunicazione del reddito annuo presunto; detta comunicazione è finalizzata alla riduzione della prestazione di disoccupazione in misura pari all’80 per cento del reddito previsto derivante dall’attività di lavoro.

Ebbene l’Istituto spiega che per le prestazioni di disoccupazione NASpI in corso di fruizione, in riferimento alle quali durante l’anno 2022 è stata effettuata la dichiarazione relativa al reddito annuo presunto, è necessario comunicare il reddito presunto riferito al corrente anno 2023. La dichiarazione va effettuata anche nell’ipotesi in cui esso sia pari a zero. Nelle more della comunicazione il pagamento della Naspi è stato sospeso il 31 gennaio 2023.