Dal 1° marzo 2023 al via la rivalutazione delle pensioni superiori a quattro volte il trattamento minimo inps, cioè oltre 2.101,52€ lordi al mese (al dicembre 2022). Lo rende noto l’Inps in un comunicato stampa in cui spiega che in tale occasione saranno corrisposti anche gli arretrati maturati a gennaio e febbraio 2023.

Come emerso la Finanziaria 2023 ha rivisto per il biennio 2023-2024 la perequazione delle pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento minimo. Queste pensioni dal 1° gennaio 2023 vengono rivalutate in senso più sfavorevole rispetto all’anno passato. Di conseguenza, per evitare la formazione di indebiti pensionistici, l’Inps ha provveduto all’aggiornamento dal 1° gennaio 2023 solo delle rendite non coinvolte nel nuovo modulo perequativo, cioè quelle di importo non superiore a 4 volte il minimo (2.101,52€ al mese ai valori lordi del dicembre 2022) rinviando l’appuntamento per quelle superiori alla definitiva approvazione della Finanziaria 2023. Ora spiega di aver completato le operazioni e che, pertanto, dal 1° marzo 2023 anche i trattamenti superiori a quattro volte il minimo vedranno applicata la rivalutazione secondo le previsioni della Finanziaria 2023 (in tabella gli aumenti).

Si rammenta che gli aumenti avverranno per scaglioni complessivi di importo (non per fasce progressive) con erosione, pertanto, del potere d’acquisto piuttosto sensibile considerando l’attuale tasso di inflazione (+7,3%).

Con l’occasione l’Istituto dovrebbe procedere anche all’aggiornamento delle pensioni minime con il riconoscimento della rivalutazione straordinaria dell’1,5% (6,4% per i pensionati con almeno 75 anni). Che raggiungeranno, pertanto, i 572€ al mese (600€ gli ultra 75enni).