E’ una delle anticipazioni fornite  nella Legge di Bilancio 2023 ci sarà la proroga di un anno per gli strumenti di flessibilità in uscita.

Su Opzione Donna e Ape Sociale non sembrano esserci elementi critici, invece sul sistema delle quote ci sono proposte di modifica sia dei sindacati sia di alcune forze interne alla maggioranza.

Quota 102 con modifiche

La pensione anticipata quota 102 richiede oggi 64 anni di età e 38 di contributi, di cui 35 anni di contribuzione “effettiva”, maturati entro il 31 dicembre 2022. La Lega vedrebbe di buon occhio uno spostamento verso la Quota 41 con un tetto anagrafico, per esempio 61 anni di età, oppure 40 anni di contributi e 62-63 di età (in quest’ultimo caso, diventerebbe Quota 103). I sindacati non sembrano contrari a nessuna di queste ipotesi. La quadra andrà trovata in base alle risorse disponibili.

Opzione Donna 2023

Il requisito attuale per l’Opzione Donna prevede la maturazione di 58 o 59 anni di età, rispettivamente per dipendenti e autonome, e 35 anni di contributi “effettivi”, complessivamente maturati entro il 31 dicembre 2021. La proroga  sposterebbe questo termine al 31 dicembre 2022 includendo alle dipendenti nate nel 1964 e alle autonome nate nel 1963, sempre nel rispetto del requisito contributivo dei 35 anni di contribuzione effettiva ed in una unica gestione (NO CUMULO). Questa scelta prevede sempre il ricalcolo contributivo della pensione.

 

Ape Sociale 2023

L’APE Sociale consente di andare in pensione a 63 anni a quattro categorie di lavoratori, che devono avere 30, 32 o 36 anni di contributi versati a seconda dei casi: 30 anni di contributi per disoccupati di lunga durata che hanno terminato di percepire la prestazione di disoccupazione, caregiver, lavoratori con disabilità pari almeno al 74%, mentre ci vogliono 32/36 anni di contributi per gli addetti a mansioni usuranti.

La proroga si limiterebbe a spostare al 31 dicembre 2023 la data entro qui maturare i requisiti, che resterebbero per il resto immutati.