È on-line per la consultazione il cedolino pensione di novembre 2022, che presenta alcune novità in termini di importi, per effetto del  Decreto Aiuti Bis (DL n. 115/2022). Si tratta dell’anticipo della rivalutazione 2023 e del Bonus 150 euro, a chi spetta (DL Aiuti Ter).

Approda il Bonus di 150 euro nel cedolino di novembre per le pensioni i cui titolari abbiano conseguito nell’anno 2021, un reddito imponibile inferiore a 20.000 euro (senza considerare la casa di abitazione e la pertinenza, l’eventuale trattamento di fine rapporto o di fine servizio e gli arretrati soggetti alla tassazione separata).

L’indennità una tantum da 150 euro spetta ai pensionati INPS, Ex INPDAP, percettori di pensioni di reversibilità o ai superstiti, invalidi civili parziali e totali e ai titolari dell’indennità di accompagnamento. Per ricevere il Bonus non bisogna presentare alcuna domanda, perché viene erogato in automatico dall’INPS a coloro i quali hanno avuto la decorrenza della pensione entro il 1° ottobre 2022.

Nel cedolino di novembre trovano posto gli aumenti previsti nell’ultimo trimestre dell’anno per far fronte al caro bollette e alla morsa dell’inflazione.

In caso di pensione non superiore a 2.692 euro mensili (35mila euro lordi annui), nel cedolino di novembre 2022 – come avvenuto a ottobre e come avverrà a dicembre ed anche per la tredicesima – sarà presente un acconto del 2% sulla rivalutazione che sarebbe spettata a partire dal 1° gennaio 2023, con importi che vanno dai 10 ai 52 euro al mese.

Nel cedolino viene inoltre accreditato il conguaglio per gli arretrati spettanti per gli altri mesi del 2022.

In generale l’importo della pensione ha subito nel corso del 2022 altre modifiche, introdotte dalla Legge di Bilancio, derivanti dall’introduzione delle nuove detrazioni per i redditi da pensione e dalla riforma degli scaglioni Irpef, che ha ridotto le aliquote a quattro:

  • 23% per redditi fino a 15mila euro;
  • 25% tra 15 mila e 28mila euro;
  • 35% tra 28 mila e 50mila euro;
  • 43% per la quota di reddito eccedente i 50mila euro.

La riforma ha anche modificato il sistema di calcolo ed aumentato gli importi della detrazione, innalzando infine il tetto (no tax area) al di sotto del quale i pensionati non pagano tasse (reddito lordo fino a 8500 euro lordi annui).

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