Cos’è l’assegno di accompagnamento?

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica assistenziale, spettante agli invalidi civili totali, residenti in Italia, che necessitano di un’assistenza continua.

L’indennità di accompagnamento è disciplinata dalla legge 18 del 1980 e dall’art. 1 comma 3 della legge 508 del 1988per gli invalidi non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.

Ai sensi dell’art. 1 della legge 508 del 1988, l’indennità di accompagnamento è riconosciuta:

  • ai residenti in Italia,
  • ai cittadini, comunitari ed extracomunitari, con permesso di soggiorno di lungo periodo CE;
  • agli stranieri extracomunitari titolari di permesso di soggiorno di almeno un anno;
  • ai cittadini riconosciuti ciechi assoluti;
  • ai cittadini riconosciuti inabili totali al 100%, per affezioni fisiche o psichiche e che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore;
  • ai cittadini, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita e necessitano di assistenza continua,
  • ai minori di 18 anni con persistenti difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età.

Gli atti quotidiani della vita sono indicati nella Circolare del Ministero del tesoro 14 del 1992.

L’accompagnamento può essere riconosciuto dalla data della nascita (quindi anche ai minori di 18 anni) sino al decesso. (dopo 67 anni di età spetta agli inabili esclusivamente l’accompagnamento o l’invalidità civile trasformato in assegno sociale Inps)

La pensione di accompagnamento non è compatibile (salvo la facoltà di optare per la prestazione economica più favorevole) con:

  • la pensione di invalidità per causa di guerra;
  • le pensioni di invalidità riconosciute per lavoro o per servizio.

Invece, l’indennità di accompagnamento è compatibile e cumulabile:

  1. con lo lo svolgimento di un’attività lavorativa,
  2. con la pensione di invalidità civile (sino a 67 anni),
  3. è cumulabile con la pensione di inabilità civile,
  4. con le pensione di vecchiaia ed anticipata,
  5. non incide sul reddito e pensione di cittadinanza.

Per richiedere l’assegno di accompagnamento 2022 all’Inps è importante, prima di tutto, avere dei certificati specialistici della patologia del richiedente, rilasciati da strutture pubbliche.

Acquisita tale documentazione, deve essere consegnata al medico curante di famiglia. Il medico invierà all’Inps, un certificato medico telematico, indicando le patologie dell’assistito e selezionerà le richieste per richiedere l’accompagnamento Inps.

Il medico curante selezionerà sul certificato, anche la possibilità di visita domiciliare, nel caso in cui l’assistito non possa muoversi o abbia difficoltà a deambulare.

Dopo aver trasmesso il certificato medico, si potrà presentare la domanda di accompagnamento Inps:

Al patronato bisogna portare la seguente documentazione:

  • il certificato del medico inviato telematicamente all’Inps;
  • il documento d’identità del richiedente ed il codice fiscale;
  • l’indirizzo di residenza, lo stato civile, la data di matrimonio ed il codice fiscale dell’eventuale coniuge;
  • il codice Iban dell’assistito, dove ricevere l’accredito della pensione di accompagnamento,
  • l’eventuale date del ricovero, in strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate.

Dopo l’invio della domanda, bisogna attendere tramite sms o sulla cassetta postale online dell’assistito, la convocazione alla visita medica, dalla Commissione medica degli invalidi civili di competenza. Alla visita bisogna portare:

  • il documento e la tessera sanitaria dell’assistito;
  • il certificato telematico Inps del medico curante;
  • tutte le visite specialistiche in originale ed in copia.

Nel caso di visita domiciliare, il richiedente riceverà una chiamata per la visita. La visita di accertamento sanitario consiste in un colloquio con l’assistito e con la presentazione di tutta la documentazione sanitaria.

Dopo l’accertamento sanitario, l’Inps invierà all’assistito due verbali, prima provvisori e poi definitivi, al domicilio del richiedente o sulla cassetta postale online dell’Inps, con l’approvazione o la reiezione della domanda. La domanda è approvata se nel verbale di invalidità civile, c’è la scritta: “Invalido con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (L.508/88).”

Non è prevista la visita per casi più gravi, come quelli oncologici, dove l’accertamento sanitario avviene con scambio di dati e informazioni tra i medici dell’Inps e la Asl.

L’importo dell’indennità di accompagnamento 2022, è pari a 528,94 euro per 12 mensilità (non spetta la tredicesima). Sull’indennità di accompagnamento non si pagano le ritenute irpef e non viene indicato sul modello Isee. Ai fini della sua concessione, non si considerano i redditi dell’assistito e del suo coniuge. Inoltre NON è reversibile, ossia il coniuge non può richiedere il suo 60% al decesso del titolare della prestazione Inps.

Entro il 31 Marzo di ogni anno, bisogna controllare se il titolare dell’indennità di accompagnamento, deve compilare il modello ICRIC, in maniera telematica all’Inps (modulo INPS invalidità civile ricovero), per comunicare il ricovero o il non ricovero presso strutture gratuite o a pagamento.

Nel modello Icric Inps, l’invalido deve dichiarare:

  1. eventuali ricoveri gratuiti presso strutture pubbliche o a pagamento,
  2. residenza in Italia.

Nel caso di ricoveri completamente gratuiti in Istituti a carico totalmente dello Stato (non day hospital), per un periodo pari o superiore a 30 giorni, l’indennità di accompagnamento è sospesa per il mese di ricovero.

L’ Inps con il messaggio n. 443 del 28 Novembre 2018, ha semplificato la procedura per la liquidazione dell’indennità di accompagnamento. Infatti dopo aver ricevuto l’esito positivo, tramite i verbali di invalidità, bisogna verificare se è necessario inviare il modello AP70 per la liquidazione degli importi.

Dopo aver inviato il modello AP70, se necessario, l’Inps liquiderà gli importi dell’assegno di accompagnamento, anche arretrati, entro 90 giorni massimo, dall’invio del modello citato.

La pensione di accompagnamento Inps, decorre dal mese successivo dalla data di presentazione della domanda. Se ho presentato la domanda il 31 marzo, riceverò (se accolta) l’indennità Inps, dal 1 Aprile dello stesso anno. I soldi arrivano direttamente al richiedente con la grava patologia, senza necessità di aver un’assistenza personale.

In caso di decesso dell’assistito, gli eredi, dopo la liquidazione della pensione di accompagnamento (dove sarà indicato il numero della pensione), dovranno inviare all’Inps un’apposita domanda denominata: ratei maturati e non riscossi.

Nel caso in cui la domanda di accompagnamento viene respinta (ossia non c’è la frase precedentemente indicata), è possibile fare ricorso legale, con un avvocato, entro 6 mesi dalla ricezione del verbale di invalidità.