Un Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27.10.2021, pubblicato il 10 novembre 2021 in Gazzetta Ufficiale (G.U. 268/2021), ha certificato una variazione Istat negativa della speranza di vita (-0,25 di anno, pari a tre mesi), registrata dalla popolazione residente all’età di 65 anni corrispondente alla differenza tra la media dei valori registrati negli anni 2019 e 2020 e la media dei valori registrati negli anni 2017 e 2018 (è l’effetto del COVID-19). Siccome però per legge l’adeguamento dei requisiti per il pensionamento non può essere negativo (cioè non si può tornare indietro) il decreto cristallizza per altri due anni gli attuali requisiti.
Pertanto, fino al 31 dicembre 2024, nessun aumento dell’età pensionabile, che resta ferma a 67 anni (vecchiaia ed assegno sociale), come tutte le altre prestazioni (precoci, lavori gravosi, etc.).