Modello «NaspiCom» da rinnovare se il percettore di Naspi ha comunicato nel 2023 un reddito da lavoro diverso da zero. La comunicazione andrà fatta entro il 31 gennaio 2024 altrimenti l'Inps sospenderà l'erogazione della disoccupazione. E ciò anche se il reddito presunto, relativo al 2024, è pari a zero.
I lavoratori dipendenti che hanno risolto consensualmente il rapporto di lavoro durante la pandemia potranno accedere, al termine della disoccupazione indennizzata, anche all’ape sociale e alla pensione anticipata con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci. Lo comunica l'INPS con il messaggio n. 4192/2023 pubblicato ieri. I chiarimenti
Stop dal 30 novembre 2023 alla presentazione delle domande per il reddito di cittadinanza. Dopo questa data, la procedura Inps di acquisizione telematica delle istanze sarà inibita tenuto conto della completa abrogazione della disciplina dal 31 dicembre 2023. Lo comunica l’Inps nel messaggio n. 4179/2023 in cui spiega che
Lo stop al «referente unico» nei permessi mensili per assistere i disabili amplia la fruizione del congedo straordinario. Dal 13 agosto 2022, data di entrata in vigore del dlgs n. 105/2022 contenente misure a sostegno della conciliazione vita-lavoro, è possibile riconoscere il congedo straordinario ancorché un
Nessuna decurtazione della Naspi o della Dis-Coll per il disoccupato che svolge lavoro occasionale in agricoltura fino a 45 giornate all’anno. Il reddito conseguito, sarà interamente cumulabile alle prestazioni di disoccupazione indennizzata e nessuna comunicazione dovrà essere resa all’Inps in merito. Lo fa sapere l'Inps con la circolare n. 89/2023. I
La presentazione ufficiale del disegno di legge di bilancio per il 2024, nonostante le varie promesse del Governo, vede diverse novità previdenziali negative. Di seguito le principali novità in attesa di ulteriori approfondimenti. La misura centrale è la proroga di un anno di «Quota 103» (62
Niente ripristino dell’accesso libero ad Opzione Donna nel 2024. La bozza del ddl di bilancio conferma le attuali condizioni anche per il prossimo anno con l’unica novità di aumentare di un anno il requisito anagrafico necessario: 61 anni invece dei 60 anni attuali. Quindi anche nel 2024 occorrerà
Dal 1° gennaio 2024, la bozza di manovra cancella l’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi riconosciuto nel biennio 2022-2023 dalla legge n. 234/2021 e dalla legge n. 197/2022. Perderanno il diritto a prepensionarsi, pertanto, quelle 23 professioni incluse grazie al lavoro svolto dalla Commissione tecnica presieduta dall'ex Ministro del
Lavoratori salvi dagli adeguamenti dell'età pensionabile alla speranza di vita ISTAT almeno sino al 31 dicembre 2026. Per la terza volta consecutiva, infatti, non ci sarà il programmato incremento della «speranza di vita» che sarebbe dovuto scattare il 1° gennaio 2025. Di conseguenza rimane invariata a 67 anni,
I titolari di prestazioni previdenziali, che intendano rinunciare in misura totale o parziale alle detrazioni per reddito (ai sensi dell’articolo 13 del TUIR) sono tenuti a darne comunicazione all’Inps ogni anno. Lo ribadisce l’Istituto previdenziale nel messaggio n. 3607/2023 pubblicato sul sito istituzionale. La circolare dell’Agenzia