Al via la compliance contributiva. Per semplificare gli adempimenti, stimolare l’assolvimento e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili l’Inps invierà ai datori di di lavoro (o ai suoi intermediari) una lettera di invito alla regolarizzazione delle anomalie contributive riscontrate dando 30 giorni per il versamento dei contributi omessi. In questo caso il contribuente potrà accedere al regime sanzionatorio agevolato con la maggiorazione dell’8,90% (Tur più il 5,5%) fermo restando che la sanzione civile non può superare il 40% dei contributi o dei premi non corrisposti entro la scadenza di legge.

Lo comunica l’Inps nel messaggio n. 3782/2024, con il quale annuncia il rilascio della «piattaforma di gestione delle azioni di compliance e contrasto al lavoro sommerso» in attuazione di quanto previsto dall’articolo 30 del dl n. 19/2024 convertito con legge n. 56/2024.

La disposizione da ultimo richiamata, come noto, ha introdotto dal 1° settembre 2024 una procedura per stimolare l’emersione spontanea delle basi imponibili (cd. compliance contributiva). Il comma 5 del predetto articolo 30 in particolare stabilisce che l’Inps mette a disposizione del contribuente (o del suo intermediario) le informazioni in suo possesso relative ai rapporti di lavoro, agli imponibili e agli elementi rilevanti ai fini della determinazione degli obblighi contributivi. Ed il contribuente può segnalare all’Istituto eventuali fatti o elementi non conosciuti.

Le modalità operative sono state disciplinate dal Cda dell’Inps con la delibera n. 67/2024 nella quale l’Inps ha previsto che il controllo avviene tramite l’incrocio delle Comunicazioni obbligatorie al Ministero del Lavoro e i flussi contributivi Uniemens e che i datori di lavoro avranno 30 giorni di tempo per regolarizzare i versamenti.  

Dopo un periodo di sperimentazione, l’Inps ha rilasciato la nuova piattaforma che, in questa prima fase, è alimentata con i dati del “cruscotto di monitoraggio UniEmens/Unilav” (ossia le comunicazioni obbligatorie, c.d. CO, che i datori di lavoro devono fare per i rapporti di lavoro). I dati, spiega l’Inps, si riferiscono ai rapporti di lavoro attivi privi delle corrispondenti denunce Unimens individuali. Al momento sono esclusi i rapporti di lavoro dipendente in agricoltura, i rapporti di lavoro pubblico e i lavoratori autonomi dello spettacolo.r

La piattaforma consente di visualizzare i datori di lavoro che presentano almeno un’anomalia nel periodo di tempo considerato, e cioè un rapporto di lavoro attivo non coperto da corrispondente denuncia UniEmens. Sono riportati, in particolare, tutti i dati rilevati dalle comunicazioni obbligatorie e dagli archivi anagrafici dell’Istituto. Una volta selezionata una specifica posizione, la procedura consente la presa in carico dei datori di lavoro monitorati, l’istruttoria delle singole pratiche selezionate e l’eventuale invio della comunicazione di compliance.

I datori di lavoro che riceveranno l’avviso potranno comunicare all’Istituto eventuali elementi, idonei a giustificare la mancata corrispondenza tra quanto dichiarato in Unilav e quanto trasmesso all’INPS, utilizzando il medesimo oggetto per l’invio di una comunicazione dal “Cassetto previdenziale aziendale”.

Qualora invece intendano aderire alla regolarizzazione, i datori di lavoro dovranno inviare, per i soli rapporti di lavoro individuati nella lettera d’invito, un UniEmens con il nuovo codice tipo RE (regolarizzazione da compliance-evasione) entro 30 giorni dalla lettera, nonché versare i contributi omessi maggiorati di una sanzione annuale pari al Tur (3,4% dal 23 ottobre 2024) maggiorato del 5,5%, cioè 8,9%. Ciò tenuto conto del fatto che la procedura fa emergere l’omessa denuncia del rapporto di lavoro, cioè si tratta di evasione. La sanzione non potrà in ogni caso superare il 40% dei contributi o dei premi non corrisposti entro la scadenza di legge. La sanzione ridotta è applicata anche in caso di scelta di pagamento rateale, la cui domanda va presentata nello stesso termine (30 giorni), subordinatamente al versamento della prima rata.

In caso di mancata regolarizzazione e/o mancato pagamento nei termini, l’Inps procederà alla notifica al contribuente dell’importo di contribuzione omessa con l’applicazione delle sanzioni in misura ordinaria del 30% in ragione d’anno, entro il tetto massimo del 60% dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge.

Documenti: Messaggio Inps 3782/2024

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