Gli interventi di inclusione sociale previsti nel Patto di Inclusione già stipulato con il beneficiario potranno proseguire anche in caso di sospensione del reddito di cittadinanza. Lo stop al sussidio, pertanto, non riguarda anche le attività di inclusione programmate in favore del beneficiario Lo chiarisce la nota prot. n. 15471/2023 del Ministero del Lavoro in virtù del «consolidato orientamento» secondo il quale la durata del progetto personalizzato può eccedere quella del beneficio economico.
I chiarimenti riguardano la portata dell’art 6, comma 9, del dl n. 48/2023 (decreto Lavoro), in base alla quale la quota di risorse del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, che è attribuita agli ambiti territoriali sociali delle regioni, serve a potenziare interventi e servizi nei confronti dei soggetti beneficiari di assegno d’inclusione, a decorrere dalla data d’istituzione, nonché a famiglie e persone in simili condizioni di disagio economico. Il ministero spiega che, poiché la norma può trovare applicazione solo dal 1° gennaio 2024, data istitutiva della nuova misura (assegno d’inclusione sociale, in sigla Adi), fino al 31 dicembre 2023 i beneficiari degli interventi finanziabili con le risorse del predetto fondo povertà sono i fruitori del Rdc in carico ai servizi sociali e/o ai centri per l’impiego.
- le persone che abbiano terminato il periodo di erogazione del Reddito di cittadinanza nel 2023 che intendano svolgere su base volontaria i Progetti Utili alla Collettività, per un periodo non superiore a sei mesi;
- i beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro, che richiedano di partecipare su base volontaria ai Progetti Utili alla Collettività, nelle more della definizione del decreto di cui all’articolo 6 comma 5-bis del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48. La spesa è ammissibile dal 1° settembre 2023, data di decorrenza del SFL.
Infine, il Ministero informa che, con decreto n. 272/2023, le coperture assicurative Inail per la partecipazione ai Puc sono state estese ai beneficiari Rdc che, terminato il periodo di fruizione nell’anno 2023, aderiscano volontariamente ai Puc per un massimo di sei mesi, e ai beneficiari del Sfl che partecipino volontariamente ai Puc.