Il Governo Meloni, con il disegno di legge della manovra finanziaria 2023, ha prorogato la pensione anticipata opzione donna, con alcune modifiche rispetto al passato.
La pensione anticipata Opzione donna sarà una misura pensionistica strutturale dal 1° Gennaio 2024.
Per accedere alla pensione opzione donna nel 2023, le lavoratrici devono essere in possesso dei seguenti requisiti Inps:
- 58 anni di età, con almeno due figli e con 35 anni di contributi accreditati entro il 31 dicembre 2022,
- 59 anni di età, con almeno un figlio e con 35 anni di contributi maturati entro 31 dicembre 2022,
- 60 anni di età, senza figli e con almeno 35 anni di contributi maturati entro 31 dicembre 2022.
Il D.L. della manovra finanziaria 2023 continua e prevede la riduzione dell’età, oltre grazie al figlio, bisogna trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- essere in possesso di una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento.
Quindi le lavoratori dipendenti e autonome nate nel 1964 (58 anni di età nel 2022) e con un minimo di 35 anni di contributi, potranno andare in pensione, solo se hanno due figli.
- i contributi obbligatori all’assicurazione AGO (assicurazione generale obbligatoria);
- i contributi da riscatto e ricongiunti; (anche il riscatto della laurea)
- contributi volontari e figurativi.
Non sono validi per il raggiungimento dei 35 anni di contributi, solo per ottenere la pensione anticipata opzione donna:
- le disoccupazioni Naspi, Aspi o miniAspi o prestazioni equivalenti,
- i contributi per la malattia della lavoratrice; (nel settore privato)
- i periodi di contribuzione per assistenza al figlio per i primi 6 anni, (nel settore privato)
- il requisito non si può raggiungere, con il cumulo dei periodi assicurativi, ossia unendo i contributi versati in diverse gestione previdenziali.
La pensione anticipata opzione donna 2023 è calcolata interamente con il sistema contributivo, un sistema che penalizza l’importo della pensione, per tutta la vita e la scelta della pensione opzione donna è irrevocabile.
Nella maggior parte dei casi, chi aderisce alla pensione anticipata opzione donna, potrebbe ricevere un importo di pensione decurtato del 25-30% dell’imponibile lordo. (Su una pensione di 1500 euro lorda, l’assegno pensionistico potrebbe essere ridotto a 1100/1200 euro). Mentre per le lavoratrici che hanno versato i contributi nel settore agricolo, la decurtazione è del 10-15%.
Per richiedere la pensione anticipata opzione donna, le lavoratrici dipendenti, devono avere cessato l’attività lavorativa, mentre le lavoratrici autonome, possono continuare a lavorare.
La domanda è possibile presentarla tramite:
- gli uffici dei patronati zonali (pratica completamente gratuita);
- lo Spid, la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi, sul sito dell’Inps accedendo al servizio online: Domande di prestazioni pensionistiche.
- il contact center Inps ai numeri verdi 803164 (gratuito a telefono fisso) o al numero verde 06164164 (da telefono cellulare a pagamento).
Il primo pagamento della pensione (decorrenza pensione) avviene:
- dopo 12 mesi, per le lavoratrici dipendenti; (requisiti maturati il 31/12/2022, decorrenza pensione 01/01/2024),
- dopo 18 mesi, per le lavoratrici autonome; (requisiti maturati il 31/12/2022, decorrenza pensione 01/07/2023).
Questo articolo verrà aggiornato dopo l’approvazione definitiva della legge di bilancio 2023.